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Ne: "Le sofferenze di Madre Natura" vi è una domanda:
"Riuscirà l'Umanità a salvare il pianeta terra dalla sua autodistruzione?"
L'autore aveva chiuso la narrativa con queste parole:
"Non è dato sapere se riuscirono a trovare quel dio che sta in ognuno di loro, si sa solo che Deucalione e Venere continuano a vivere nel presente e gli abitanti del pianeta terra sono in attesa del futuro che dovrebbe manifestarsi con la prossima elucubrazione."
Era curioso, voleva sapere come sarebbe finita la storia.
L'umano avrebbe distrutto realmente il suo habitat?
Osservava il degrado che lo circondava e non capiva.
Lo stato confusionale era tanto.
Chi era? Cosa voleva? Dove andava?
Non lo sapeva.
La risposta più concreta e salvifica è il "dono" che Madre Natura continua a offrire: una sorta di ancora di salvezza, forse simbolica, forse reale.
Questo dono rappresenta la possibilità di riscatto, di rinascita, di riconnessione con ciò che è vitale e autentico.
In sintesi, non offro risposte chiuse, ma invito a una ricerca interiore e collettiva, dove il dono della Natura e la capacità di immaginare nuovi futuri diventano le chiavi per non soccombere.
Onì d'André